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Dottor Leopoldo Uccellini fondatore del FOI di Senigallia

Cavaliere di Gran Croce e Commendatore all’Ordine di San Gregorio Magno in Vaticano

In memoria (25.03.1930-04.08.2018)

Orfano di padre, a tredici anni mamma Iride mi iscrisse al Seminario di Ancona. Di lì a poco, lo scoppio della seconda guerra mondiale e il bombardamento della città di Ancona del 1943 interruppero ben presto la mia esperienza da seminarista, abbracciata devo dire con molto entusiasmo. Ero già stato infatti capo chierichetto della mia Parrocchia, la Chiesa del Gesù di Ancona… il mio primo ruolo “dirigenziale” in fondo!

Quel breve lasso di tempo trascorso in Seminario mi bastò tuttavia per essere catturato e incuriosito dal suono emesso dallo stranissimo e complicatissimo strumento con tutte quelle canne, la pedaliera, la tastiera, i somieri: l’Organo a canne… che solo dopo avrei scoperto essere il principe della musica sacra ed avere un pregresso storico di tutto rispetto.

Iniziai così le mie prime lezioni e ancora ne ricordo l’emozione e ne conservo a distanza di oltre settant’anni anni alcuni spartiti.

Ma ahimè quel suono soave fu drammaticamente sospeso e momentaneamente sostituito dai rumori assordanti della guerra che con i suoi bombardamenti polverizzava i palazzi di Ancona, la mia amata città natale. Non ho mai dimenticato… e anzi ricordo con estrema nitidezza mamma Iride che mi stringeva la mano mentre correvamo cercando di superare una collinetta di macerie per raggiungere il rifugio.

Indubbiamente, senza quella brusca interruzione, la mia vita sarebbe stata molto diversa. Con il nuovo percorso intrapreso dopo la guerra e con l’aiuto e la generosità di Nostro Signore ho tagliato diversi traguardi… e permettetemelo, anche importanti successi e soddisfazioni sia personali, che imprenditoriali.

È stato un cammino lungo il mio, frastagliato e molto impegnativo, fatto di duro lavoro, sacrificio e massima concentrazione. La totale dedizione destinata alla mia nuova realtà lavorativa, prima politica poi imprenditoriale, non mi ha purtroppo più concesso il tempo e la possibilità di esaudire quel desiderio fanciullesco di suonare con maestria il principe degli strumenti.

II suono sospeso quella volta tuttavia, mi è rimasto nel cuore dove non ha mai smesso di diffondere le sue avvolgenti, emozionanti, e a tratti impetuose note.

Così, verso la fine della mia lunghissima carriera imprenditoriale, mi è sembrato un segno di gratitudine verso Dio, verso i posteri e le nuove generazioni e verso la Musica stessa, donare uno strumento così importante per trasmettere ad altri la possibilità di sognare e far sognare, di emozionare ed emozionarsi, per lodare il Signore ed educare il prossimo.

Un giorno non sarò più fra di voi e quando voi fra mille anni non sarete più li seduti ai piedi dell’Organo Pinchi, la sua voce possente continuerà a sopravvivere eternamente. E, ogni volta che un musicista appoggerà magistralmente le dita sulla sua tastiera si supereranno le correnti gravitazionali, lo spazio e il tempo, continuando così a provocare quel vibrare di emozioni “colpevoli” di avvicinarci a Dio forse più della fede stessa perchè è come se la volta della Chiesa si aprisse per consentire un contatto più diretto con Dio.

Grazie a Nostro Signore, ho avuto una vita abbastanza lunga da aver lasciato questo mondo terreno con tutti i capelli bianchi e dall’alto di tale longevità mi permetto ancora di dispensare consigli e rassicurazioni. Quelle note soavi ma potenti possono essere si sospese ma mai interrotte definitivamente, così come il il suono della vita di chi non c’è più, ma continuerà comunque ad esistere nei cuori di chi lo ha amato.

E con il senno del poi, posso affermare che i drammi, le tragedie umane, le guerre e le pandemie possono stordirci e possono rallentare il nostro cammino, mettendo momentaneamente in pausa le più belle musiche della nostra esistenza, ma non potranno mai interromperle.

E la presenza di pubblico ai concerti di oggi e a quelli futuri ne è una dimostrazione.

Quindi grazie al cuore e all’orecchio di ognuno di voi, grazie a tutti i musicisti , grazie agli organizzatori, grazie alla Fondazione Uccellini che mi auguro continui a portare avanti il Festival di musica organistica della città di Senigallia anche dopo la mia scomparsa. Grazie a Mons. Don Giuseppe Bartera Sebastianelli, giovane e intraprendere parrocco della Parrocchia di Santa Maria della Neve all’epoca della costruzione dell’organo Pinchi opus 422.

E infine, un grazie particolarmente affettuoso e sentito al Maestro Federica Iannella che con me e Don Peppe, ha intrapreso quest’avventura sin dalle origini, con competenza, professionalità, ed entusiasmo vulcanico e travolgente. E questo mi fa ben sperare anche per il futuro… !

Del resto, come disse il grande filosofo Ralph Waldo Emerson: <<Niente di grande fu mai compiuto senza entusiasmo>>.


Maestro Federica Iannella direttore artistico del FOI di Senigallia

Da venti anni anni il Festival Organistico Internazionale città di Senigallia offre straordinarie esperienze di ascolto e di visione che arricchiscono artisti e pubblico.
Con oltre 150 concerti realizzati nella città e nei paesi della Diocesi di Senigallia, questa ventesima edizione rafforza la valorizzazione del patrimonio organario e conferma più che mai il proprio ruolo di promozione culturale al servizio del territorio marchigiano e degli artisti italiani e internazionali.

La rilettura della storia del FOI è senza dubbio caratterizzata da una costellazione di eccellenze, di coincidenze propizie e di incontri provvidenziali.

Tutto nacque come per magia nel lontano 2001 con la progettazione dell’organo Pinchi op. 422 che il Dott. Leopoldo Uccellini, mecenate e filantropo marchigiano, donò alla Parrocchia del Portone, in segno del suo amore per l’arte ed in particolare per questo strumento. La sua amicizia con don Giuseppe Bartera, allora parroco della nostra chiesa, fece si che si potesse costruire un organo pregiato nei materiali e con variegati colori timbrici. Uno strumento unico nel suo genere, tra i più grandi organi meccanici della regione, che oltre ad onorare degnamente le funzioni liturgiche potesse essere mezzo di esecuzione della più vasta letteratura organistica.

L’inaugurazione fu a nome di Ton Koopman e da lì si prosegui con la presenza dei più acclamati organisti del mondo. Da allora il FOI città di Senigallia è diventato un riferimento in ambito internazionale.

L’entusiasmo che ha caratterizzato questa lunga avventura ha fatto si che ogni edizione si rinnovasse con nuove proposte, con l’aggiunta di pregevoli organi storici restaurati, attirando e coinvolgendo sempre più l’attenzione di tante realtà istituzionali nella convinzione che la condivisione di nobili ideali sia in grado di raggiungere e confermare ottimi risultati.

A distanza di tanto tempo infatti, la Fondazione Uccellini si conferma legata a doppio filo con le intenzioni del Fondatore del FOI dimostrando di averne raccolto l’eredità intellettuale e morale, conferendo così valore e pregio alla manifestazione come il Dott. Leopoldo Uccellini si sarebbe auspicato.

In questa ventesima edizione il dott. Leopoldo torna tra noi come a dirci “sono ancora qui…Sono solamente passato dallaltra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto…